Č, Š, Ž, il duale e qualche risvolto per le traduzioni tecniche

Č, Š, Ž, il duale e qualche risvolto per le traduzioni tecniche

Una caratteristica che salta subito agli occhi quando si ha davanti un testo in lingua slovena è la presenza di segni diacritici particolari che esistono solo in alcune lingue, soprattutto slave e baltiche. Nel caso dello sloveno, si usano per le lettere č, š e ž. A volte questi segni a forma di tettuccio capovolto vengono scambiati per accenti. In realtà si tratta di lettere vere e proprie che si aggiungono al resto delle lettere che compongono l’alfabeto sloveno. In tutto sono 25: a b c č d e f g h i j k l m n o p r s š t v u z ž Vediamo come si pronunciano queste lettere speciali, confrontandole anche con le loro “sorelle” senza la pipa o “strešica” (tettuccio), come si chiama in sloveno. La č si pronuncia come la c dell’italiano merce. La c si pronuncia come la z dell’italiano stazione. La š si pronuncia come la sc dell’italiano scelta. La s si pronuncia come la s dell’italiano sera. La ž si pronuncia come la j del francese Jean o come la seconda g di garage. La z si pronuncia come la s dell’italiano cosa. Un’altra caratteristica molto singolare della lingua slovena è la presenza del numero grammaticale duale, oltre al singolare e al plurale che esistono probabilmente in tutte le lingue del mondo. La presenza del duale ha un’importante conseguenza per la traduzione, in particolare se si tratta di testi tecnici, come manuali e istruzioni d’uso e manutenzione. Capita spesso, infatti, di dover tradurre frasi in cui non viene precisato il numero esatto di oggetti, come: “Svitare le viti”,...